28/12/09
Rumore outtakes / 2
AA.VV.
Bite Harder: The Music De Wolfe Studio Sampler Volume 2
(De Wolfe Music Library)
Vi è sicuramente capitato di vedere un film, preferibilmente degli anni ’60 o ’70, e di restare colpiti da parti di colonna sonora non identificabili, e non reperibili sul mercato. Si tratta delle cosiddette library recordings, musiche prodotte appositamente per essere usate da cinema e televisione, e catalogate per comodità d’uso in base a genere, atmosfere e tempo piuttosto che ad autori ed esecutori. Che spesso erano coperti da pseudonimi (i primi) o anonimi (i secondi): i Pretty Things e Jimmy Page, per esempio, hanno arrotondato per anni lavorando per De Wolfe, la più importante casa di produzione britannica nel settore. Bite Harder è la prima uscita commerciale ufficiale del marchio, ed è il seguito di un primo volume ormai introvabile (Bite Hard, uscito per BBE nel 1998): diciannove tracce registrate fra tardi ’60 e primi ’70, funk nell’accezione più ampia del termine, imparentato di volta in volta con rock, psichedelia, afrobeat, tropici. Miniera d’oro per i campionatori, grande ascolto per tutti.
**********
House Of All
Mr Renateen And The J.L. Sunglasses
(Tea-Kettle)
E dopo i punk californiani che si mettono a fare i mariachi (vedi The Bronx sul numero scorso), ecco gli indierocker italiani che si mettono a fare i bovari. Nati per gioco da membri di Canadians e Fake P, gli House Of All mettono al posto del Texas repubblicano il Veneto leghista, e il risultato (sarà un oscuro presagio?) non cambia: pura calligrafia country-folk elettroacustica, mimetismo totale fra banjo e violini, coretti e omaggi espliciti alla Sun Records, a Johnny Cash e tutto un immaginario che pur non essendo il nostro, è da sempre di fatto anche nostro. Certo la terra della provincia di Verona è bassa come quella di Lubbock o Albuquerque, il mais è sempre giallo e la carne sempre rossa, ma perché parliamo di “ritorno alle radici” quando le radici in questione sono quelle di altri? Anche per questo Mr Renateen And The J.L. Sunglasses è un lavoro piacevole e ben fatto, ma tutto sommato innocuo.
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