14/04/11

Il cittadino si ribella


L'altra sera sono uscito in bicicletta, per andare alla festa della mia amica ed ex vicina di casa Maite (fa la regista, questo è il bel film al quale sta lavorando), che lascia Torino e torna a Madrid.
Di fronte al locale, sul lato opposto della via, vedo un palo di metallo. Uno di quelli del comune, con i cartelli stradali in cima; di solito si trovano o al bordo esterno del marciapiede, oppure vicinissimi al muro del palazzo. Questo era del secondo tipo.
Decido di legare lì la bici, e mi avvicino. Trovando quello che forse dalla foto - la migliore che io sia riuscito a fare dati il buio e la particolarità del soggetto - non si capisce benissimo.
Ovvero: qualcuno, immagino un abitante di quel palazzo, ha speso qualche ora del proprio tempo per trovare, o fare realizzare su misura, uno spessore di plastica (quello bianco nella foto) largo esattamente quanto lo spazio fra il palo e il muro, ed alto un buon metro e mezzo da terra. Per impedire a me e a chiunque altro di legare lì la nostra bicicletta.
Si chiama anche questa "sicurezza"?

13/04/11

Macerie

"A dir la verità, non so esattamente che cosa significa essere deputati".

I dettagli sulle cene di Arcore e sul bunga bunga, per quanto squallidi, raccontano il delirio di un vecchio potente arrapato e solo, identico ai tanti che lo hanno preceduto in qualche millennio di storia dell'umanità. Rimandano anzi direttamente al passato, all'antica Roma, al Medioevo.

Questa dichiarazione della testimone Chiara Danese, invece, fotografa il vero abisso nel quale siamo sprofondati e il futuro che ci attende anche, e soprattutto, a Berlusconi morto.

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