27/02/14

Uno non vale uno: argomenti per un possibile futuro valore proporzionale del voto

5.
Quelli che, ancora, non fanno scendere prima di salire sui mezzi pubblici.

(Se non per le leggi non scritte del vivere civile, fallo per quelle scritte della fisica, l'impenetrabilità dei corpi ad esempio)

13/02/14

A che ora è la fine del mondo?





Una mail così.
La comunicazione istituzionale di Ligabue (uno dei più noti e importanti cantanti italiani) alla vigilia della sua partecipazione a Sanremo (il più noto e importante festival musicale italiano), è una mail così.

Con tutti i soldi che ha, Ligabue paga profumatamente un ufficio stampa per:
- non riuscire a chiedergli una dichiarazione ufficiale di cinque righe buttate lì;
- copiare al volo un aggiornamento di stato dalla sua pagina Facebook;
- non rileggerlo nemmeno, o non osare nemmeno mettere mano al suo italiano incerto ("L'ha generato Google Translate?", si chiede una mia amica)
- gareggiare con Ligabue stesso in quanto a incertezza dell'italiano, con evidente preferenza di entrambe le parti per la lingua parlata rispetto a quella scritta;
- linkare la pagina Facebook stessa senza riuscire a incorporare un link nel testo della mail;
- formattare il tutto con gusto neo-forconiano e font a volontà.

Salute.

Rumore outtakes



ANTHONY JOSEPH
Time
(Heavenly Sweetness)

Qualcosa la si capisce, ma il libretto dei testi è l'unica cosa che rimane da desiderare di fronte al quarto album di Anthony Joseph. Il resto è perfetto. La musica, materia viva e pulsante, emozionante panoramica su ogni cosa afroamericana, con attenzione speciale alla prima metà del termine nei tratti e nella spinta di molti ritmi, ma anche tanta voglia di superare strutture canoniche e revivalismo (compone, arrangia e produce una fantastica Meshell Ndegeocello). La presenza pesante di Joseph, britannico con radici a Trinidad, erede conclamato di griot urbani come Gil Scott-Heron, poeta e professore oltre che cantante, capace di tenere la scena con il carisma immaginifico del leader. E i testi, anche se come detto tocca goderli a spizzichi (ma il disco dovrebbe ragionevolmente contenerli), oasi conscious nel deserto.





PANGAEA
Fabriclive 73
(Fabric)

La soluzione per chi non ha tempo di seguire le continue evoluzioni del continuum hardcore britannico, ma vuole almeno indicazioni su dove stia andando, o dove stiano andando i suoi protagonisti attuali? Un bel mixato. Ad esempio di Pangaea, a capo insieme a Pearson Sound e Ben UFO del cruciale marchio Hessle Audio. Nato anche lui con il dubstep, Kevin McAuley non fa eccezione nel trovarsi oggi immerso fra le reazioni del genere a contatto con techno e house. Prediligendo atmosfere scure, sporche e sperimentali, ma senza perdere di vista la luce e i quattro quarti. Significativa in questo senso la scelta di materiale della Livity Sound (Pev & Kowton) e di Lee Gamble, ad esempio. E di un sacco di nomi poco noti ma molto sostanziosi. L'inedito autografo Recreational Slumming in apertura, poi, è roba di lusso.

12/02/14

Uno non vale uno: argomenti per un possibile futuro valore proporzionale del voto

4.
Se compri una custodia per il tuo cellulare, il modello del cellulare lo devi sapere tu, non io.

03/02/14

Uno non vale uno: argomenti per un possibile futuro valore proporzionale del voto

1.
La tenace persistenza di coloro che vogliono un libro "su" ma chiedono un libro "di".

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