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ANTHONY JOSEPH
Time
(Heavenly Sweetness)
Qualcosa la si capisce, ma il libretto dei testi è l'unica cosa che rimane da desiderare di fronte al quarto album di Anthony Joseph. Il resto è perfetto. La musica, materia viva e pulsante, emozionante panoramica su ogni cosa afroamericana, con attenzione speciale alla prima metà del termine nei tratti e nella spinta di molti ritmi, ma anche tanta voglia di superare strutture canoniche e revivalismo (compone, arrangia e produce una fantastica Meshell Ndegeocello). La presenza pesante di Joseph, britannico con radici a Trinidad, erede conclamato di griot urbani come Gil Scott-Heron, poeta e professore oltre che cantante, capace di tenere la scena con il carisma immaginifico del leader. E i testi, anche se come detto tocca goderli a spizzichi (ma il disco dovrebbe ragionevolmente contenerli), oasi conscious nel deserto.
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PANGAEA
Fabriclive 73
(Fabric)
La soluzione per chi non ha tempo di seguire le continue evoluzioni del continuum hardcore britannico, ma vuole almeno indicazioni su dove stia andando, o dove stiano andando i suoi protagonisti attuali? Un bel mixato. Ad esempio di Pangaea, a capo insieme a Pearson Sound e Ben UFO del cruciale marchio Hessle Audio. Nato anche lui con il dubstep, Kevin McAuley non fa eccezione nel trovarsi oggi immerso fra le reazioni del genere a contatto con techno e house. Prediligendo atmosfere scure, sporche e sperimentali, ma senza perdere di vista la luce e i quattro quarti. Significativa in questo senso la scelta di materiale della Livity Sound (Pev & Kowton) e di Lee Gamble, ad esempio. E di un sacco di nomi poco noti ma molto sostanziosi. L'inedito autografo Recreational Slumming in apertura, poi, è roba di lusso.
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PANGAEA
Fabriclive 73
(Fabric)
La soluzione per chi non ha tempo di seguire le continue evoluzioni del continuum hardcore britannico, ma vuole almeno indicazioni su dove stia andando, o dove stiano andando i suoi protagonisti attuali? Un bel mixato. Ad esempio di Pangaea, a capo insieme a Pearson Sound e Ben UFO del cruciale marchio Hessle Audio. Nato anche lui con il dubstep, Kevin McAuley non fa eccezione nel trovarsi oggi immerso fra le reazioni del genere a contatto con techno e house. Prediligendo atmosfere scure, sporche e sperimentali, ma senza perdere di vista la luce e i quattro quarti. Significativa in questo senso la scelta di materiale della Livity Sound (Pev & Kowton) e di Lee Gamble, ad esempio. E di un sacco di nomi poco noti ma molto sostanziosi. L'inedito autografo Recreational Slumming in apertura, poi, è roba di lusso.
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