30/06/10

I mostri



Premetto, Pietro Taricone mi stava abbastanza simpatico. Ho apprezzato il suo estrarsi immediato dalla fogna televisiva, per studiare e provare a diventare un attore, per provare a vivere come una persona normale. E pativo sentendolo chiamare sempre e ostinatamente per cognome, come fosse un soprannome poco elegante da lui stesso scelto (tipo il Merolone di qualche anno prima) e non per nome, come succede ai partecipanti del Grande Fratello da che mondo è mondo. Salvo Delgrandefratello, Cristina Delgrandefratello, Pasquale Delgrandefratello, etc.

La sua scomparsa prematura suscita in me l'ennesima riflessione sul livellamento verso il basso in atto in Italia da quando sappiamo noi, e del quale la comparsa del Grande Fratello in televisone ha rappresentato senz'altro un poderoso scatto in avanti.
Nel 2000, Pietro Taricone ci sembrava il punto più basso mai raggiunto dalla nostra televisione, il simbolo macho e sbruffone di un'Italia che non ci piaceva, il punto di non ritorno.
Nel 2010, se si presentassero alle selezioni del Grande Fratello non solo il Pietro Taricone adulto di oggi, naturalmente, ma anche quello palestrato e tamarro di allora, verrebbero con ogni ragionevole probabilità scartati al primo tentativo, perchè non sufficientemente mostri.

21/06/10

"Il vuoto è pieno di cose"



Esce in questi giorni il numero 46 della rivista Slow Food, con un mio reportage dalla comunità di coltivatori di datteri di M'Hamid e dal Café restaurant du Sud di Tagounite, Marocco.
Se siete soci di Slow Food la ricevete in abbonamento, potete sentire l'odore della carta e ammirare la bella grafica di Bodà. Altrimenti, potete sbirciare al link qui sopra.
Tutte le foto del viaggio in Marocco, quelle dell'articolo più molte altre, le trovate invece qui.

05/06/10

Comitato di accoglienza



Arriva con un carico di involontaria comicità la notizia che l'unica data italiana dei Babyshambles di Pete Doherty (a Ferrara il prossimo 19 giugno) sarà aperta da un gruppo napoletano chiamato Le Strisce.
E perchè non Le Stagnole o Le Spade allora? E le Pipettes, suggerisce il collega Giorgio Valletta, erano già impegnate?

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