31/07/10

Anteprima / 7



"Ma soprattutto ho notato, ed è stata la cosa più importante, il rapporto che c'era fra le band inglesi e il loro pubblico. Non c'era la divisione che si creava fra la band italiana che cantava in inglese e il suo pubblico. Perchè band e pubblico si esprimevano nella stessa lingua, ma non solo: si somigliavano, era la stessa gente, non c'era differenza. Quelli che erano giù erano agghindati come quelli che stavano su, con altrettanta cura. Tutti erano star.
Capii cosa è una scena e cosa la tiene insieme: un sentire comune. La band che rappresenta la scena era espressione della scena stessa, era venuta dal basso, da una cosa che esisteva prima. Noi in Italia vediamo sempre il punto di arrivo di una tendenza, là invece vedevi chiaramente che questi non si erano vestiti così perchè avevano visto Siouxsie su Smash Hits, ma erano cresciuti dal punk tutti insieme, ed erano tutti giovanissimi, quelli che erano sul palco e quelli sotto. Era roba loro, non veniva dall'industria. Era dei ragazzi, dei kids, c'era una identificazione immediata.
Lì, quella sera stessa, ho deciso che la mia band avrebbe cantato in italiano".

Anteprima / 6



"I miei genitori compravano i 45 giri. Si sono sposati nel '63 e hanno praticamente smesso di ascoltare musica in quel momento. Come si faceva allora. Quando ti sposavi mettevi la testa a posto, non eri più un giovane, eri un adulto".

24/07/10

Anteprima / 5



"Lo strumento... se vuoi fare delle cose devi anche saper fare. Se devi fare delle cose e non le sai fare non le fai, punto."

21/07/10

Se poi sono pure comunisti...



E mi pareva che anche questa malattia, come tutte le altre, non l'avessero portata gli extracomunitari.

Sindaco del trevigiano: "Via i gay, sono malati e deviati. Dobbiamo scoprire dove sono e identificarli, e se sono clandestini devono venir espulsi".

L'omofobia purtroppo non è una novità. E già ci sarebbe di che preoccuparsi.
Ma il riferimento alla clandestinità, del tutto gratuito sotto ogni punto di vista ma sistemato lì ad arte, sembrerebbe la vera cosa nuova di cui preoccuparsi.

Carpione

La molto estiva ricetta del seitan (o tempeh, o zucchine) in carpione.
(dosi per circa 500 grammi di seitan, preferibilmente marca Soyalab)

1) La marinata. Proporzioni: sei parti d'acqua, una di aceto di mele, una di shoyu. in tutto, ve ne servirà l'equivalente di due belle tazze. Magari anche tre, non si sa mai.

2) Pelate una cipolla bianca, tagliatela in due e quindi affettatela il più sottile possibile ottenendo tanti archi. Fatela imbiondire in padella con un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, ed aggiungete quindi una manciata di foglie di salvia ed un rametto di rosmarino. Salate e coprite, lasciando stufare a fuoco lento per 20 minuti.

3) Aggiungete la marinata alle cipolle, e fate andare il tutto a fuoco lento per altri 5 minuti.

4) Spezzettate il seitan, meglio se a mano. Tocchetti larghi un centimetro e mezzo e lunghi due o tre centimetri andranno bene, ma non è il caso di essere fiscali. Infarinateli e friggeteli in olio di semi di girasole (tassativo: biologico e pressato a freddo). Lasciateli scolare per qualche minuto su carta assorbente o su un sacchetto del pane.

5) Mette il seitan in una terrina o in un recipiente da frigorifero (meglio se vetro o ceramica) e copritelo con la combination marinata + cipolle. Lasciate raffreddare il tutto fuori dal frigo e, una volta raffreddato, chiudete con il coperchio o un piatto e mettete in frigo.

6) Resistete almeno 12 ore. Ogni tanto controllate, e se è il caso (se cioè il seitan assorbe a tutto spiano) aggiungete un po' della combination marinata + cipolle avanzata (visto che era meglio farne tre tazze?).

16/07/10

Lettere al direttore



(Su questo numero di Internazionale)

Da: andrea@love-boat.org
Oggetto: Tom Petty, musica, noto, ignoto
Data: 11 luglio 2010 12:09:12 GMT+02:00
A: posta@internazionale.it

Al lettore Edoardo, che sul numero 854 scrive lamentandosi di come le pagine musicali di Internazionale parlino di artisti poco conosciuti e poco "giovanili", vorrei fare fare due osservazioni, da appassionato di musica e da giornalista musicale.
Uno: pensare ai lettori giovani non significa solo parlare di artisti altrettanto o più giovani. Anzi!
Due: piaccia o meno Tom Petty, se su tredici amici ne hai trovati solo tre che lo conoscevano, significa che la direzione è quella giusta. Spero che il prossimo nome recensito lo conoscano solo in due, e quello dopo non lo conosca nessuno. I giornali (o i DJ, o le trasmisisoni radio, o le trasmisisoni tv se ci fossero...) servono esattamente a questo. Sai che noia, un giornale che parla solo di cose che conosci.
L'ignoto è molto più interessante del noto. Se sia meglio o peggio, o diverso, è bello scoprirlo.

Andrea Pomini

14/07/10

Anteprima / 4




"Finche sei sui venti, trent'anni hai una maggiore creatività, c'è poco da fare. Dopo non sei più baciato da quell'ingenuità e da quella spontaneità, se ne vuoi fare un'attività reale devi cercare di farlo diventare un lavoro, di fare le cose in maniera tale che ti riescano. Devi fare quello che fanno gli altri che lavorano. Io non ho mai creduto a questa cosa dell'artista. Cioè, mi piacciono gli artisti, ma non mi piacerebbe diventare un artista. Mi piacerebbe essere un artigiano, ho sempre puntato a quello, la mia ambizione è quella. Uno fa un tavolino, io ti faccio un brano che sta in piedi, oppure che serva".

11/07/10

Well it's 1984 ok

In attesa di vedere Nelson Mandela alla finale di stasera, salutato presumo con tutti gli onori che merita, mi piace ricordare che prima di diventare un simpatico vecchietto Madiba è stato fra i leader di una organizzazione che combatteva contro un regime razzista, l'African National Congress, e fra i fondatori del suo braccio armato, Umkhonto We Sizwe.
Secondo i parametri applicati nel 2010 per questo genere di cose insomma, a Gaza per esempio, Nelson Mandela oggi sarebbe un terrorista.

Ve lo immaginate un pezzo tipo Free le svariate migliaia di prigionieri palestinesi a TRL con la gente intorno che balla?
Vi immaginate, se è per questo, un gruppo pop con il coraggio di scriverlo, quel pezzo?

09/07/10

Anteprima / 3



"Alla fine, a me piacciono le cadute. In una carriera ci devono stare pure i dischi brutti, ti danno un senso di umanità. Dylan l'ho amato molto, ma non ci fossero stati i dischi brutti, quell'idea di perfezione... se dopo ti ripigli, certo".

06/07/10

Anteprima / 2



"Brodo di cagne strategico è un disco fondamentale per noi, bellissimo. In un certo senso, abbiamo fatto gli Starfuckers un po' marpioni, abbiamo reso commestibile qualcosa che loro volevano fosse completamente criptico, sotto tutti gli aspetti. Noi l'abbiamo sbobinato. Abbiamo liberato la cellula-uovo Starfuckers. Ognuno ha il suo stile, noi siamo noi e loro sono loro, però ci hanno influenzato molto, nel parlato soprattutto. Noi quell'atmosfera che abbiamo respirato insieme l'abbiamo resa più appetibile, più abbordabile. La musica che sentivamo era più o meno quella, la vita quotidiana che condividevamo era quella. Il fatto che ci fossero già gli Starfuckers a cantare in quel modo ci ha incoraggiato, ci ha fatto sentire parte di una tradizione."

Nei secoli fedele



Risolto il giallo di Oleggio: a uccidere la ragazza e a gettarla nel fiume è stato il fidanzato - o ex fidanzato - Carabiniere.
Se tanto mi dà tanto, è imminente la chiusura e lo sgombero di tutte le caserme dell'Arma della provincia di Novara.
Fossi un Rom, me lo aspetterei.

02/07/10

Something Is Squeezing My Skull

Facile dirlo ora di fronte a YouTube, ma chi scrive (insieme all'ineffabile Fabio Nirta) aveva colto immediatamente le potenzialità partenopee del termine vuvuzela. E aveva pure improvvisato sul tema per un amico trentino, durante una serata di questo bel festival.
Tony Di Scioscia esplicita e mette nero su bianco queste potenzialità, e sarà il caldo africano ma a me la melodia, quelle sospensioni molto romantiche e quelle specie di falsetti ricordano il Morrissey solista (che canta It's Raining Men, magari).
Donne, accattatev' 'a vuvuzzella!



PS - Si ringrazia Emiliano Colasanti per la segnalazione.

Cerca in Soul Food

Archivio