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Sempre più sommersi di musica, capita di perdersi cose di valore. Come questo cantante e chitarrista di Bahia, che scopriamo essere giunto con Sem Nostalgia al quarto album, uscito lo scorso anno e pubblicato oggi in Europa dalla londinese Mais Um Discos (marchio che sceglie "artisti brasiliani che fondono stili, ignorano i generi e irritano i puristi"). Confessiamo l'ignoranza, godendoci la bellissima sorpresa. Un Tom Zé del ventunesimo secolo, che nel titolo dichiara massima lontananza dalle tradizioni, ma che invece le reinventa in modo fresco e avventuroso, dissonante e accattivante insieme. Con solo voce, chitarre e suoni d'ambiente rimodellati per via elettronica, alternando portoghese e inglese, toccando cantautorato folk anglosassone e dub, esperimenti strumentali avant e pop futurista. Dodici brani, di cui tre scritti con Arto Lindsay, uno più bello e imprevedibile dell'altro.
(Rumore n. 238)
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