03/12/10
5. GONJASUFI. A Sufi and a Killer (Warp).
Ogni mese un disco così, uno solo. Chiediamo troppo? Un disco per il quale l'urgenza comunicativa e le idee conseguenti siano ragione di esistere, e non dettaglio trascurabile, o perso fra quintali di fuffa. Non un disco perfetto, chè A Sufi and a Killer non lo è ed è anche così bello per questo: pare un blocco straboccante di appunti, sporco e disordinato come quello di un viaggiatore solitario. Un tizio californiano che si chiama Sumach Valentine, un eremita con barba e dreadlock che canta lamentandosi come un ibrido di Moondog e Antony, e coproduce – insieme agli altri irregolari Gaslamp Killer, Flying Lotus (meravigliosa Ancestors) e Mainframe – questo vero e proprio viaggio sonoro fra rock acido e dilatato, soul-funk avvolgente, batitti hip hop, flash orientali, ballate folk-pop, blues deviante. L'evoluzione dei quattro minuti di Sheep basterebbe come esempio, se un esempio fosse cosa plausibile.
(Rumore n. 218)
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