30/12/10
Archivio interviste 2010 / Crystal Castles
C'è una cosa che più di tutte distingue chi ce l'ha fatta e chi non ce l'ha fatta, o ci sta ancora provando: il banchetto di magliette taroccate fuori dal concerto. Non si sa chi sia a decidere quali fare e quali no, se abbia gusti musicali interessanti, se legga Rumore, se qualcuno all'avvicinarsi di dicembre gli abbia mai chiesto la sua top 10. Non si sa se vengano consultate la classifica di iTunes o quella di Billboard, o i dati delle prevendite dei biglietti. Ma fossimo nell'artista taroccato non ci preoccuperemmo, anzi. Se c'è il banchetto, hai svoltato. Anche se le magliette sono brutte come quelle dei Crystal Castles, per le quali il grafico in incognito chino sul suo computer a Sesto San Giovanni o Torre del Greco non ha proprio dato il massimo. Contano i Magazzini Generali di Milano andati esauriti molto in fretta per l'unica data italiana del duo di Toronto. Conta la bolgia dalla quale siamo appena usciti. E conta un passo avanti netto come il secondo album di Ethan Kath e Alice Glass, pregevole matrimonio fra rumore elettronico e palpitazioni techno-pop che si intitola (o meglio, non si intitola) Crystal Castles come il primo. (Rumore, giugno 2010)
(continua)
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