18/11/02

Certo tornare a suonare dal vivo dopo quasi un anno (tranne una fugace one-night-stand come rincalzo) non è male, soprattutto se il primo concerto non sembra quello di un gruppo al primo concerto e il secondo può sembrare quello di un gruppo al secondo concerto ma va bene lo stesso.
Se però devo essere così coglione da perdere la mia maglietta Team Dresch un concerto sì e uno no, meglio saperlo in anticipo.

104. The Walker Brothers “The Walker Brothers Collection” 2002. (cd nuovo, Spectrum, € 5.00).
Tra gli ultimi frutti del saccheggio Spectrum a 5 euro, e una delle poche eccezioni alla regola black-only, mi aggiudico questa raccolta di Scott Walker e dei sue due finti fratelli. Tanto ho letto ultimamente (cioè all’epoca dell’acquisto, cioè troppi mesi fa) di questo genio misconosciuto del pop, e l’occasione è allettante per fare la conoscenza di questo autore. Il problema (se di problema si può parlare) è che ben poco saprò del talento compositivo di Scott Walker se compro una raccolta di sole cover, come soltanto ora (cioè all’epoca della recensione) arrivo a capire.
Della sola (re)interpretazione posso quindi parlare, e parlerò: un impossibile ibrido di Frank Sinatra e Nick Cave alle prese con un pop orchestrale ed elegante, datato 1965-1969, sconfinante nel soul (“People Get Ready”, “Stand By Me”, “Land Of 1000 Dances”) e nella canzone d’autore (Brel, Weill, Dylan), con risultati ottimi.

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