05/10/10

Scommettiamo che


Come previsto, la casa di Montecarlo e il fallito attentato a Maurizio Belpietro sono letteralmente scomparsi dalle prime pagine dei giornali e dei telegiornali italiani. Roba buona per tappare buchi nelle pagine della politica o della cronaca, dopo il voto di fiducia al governo (nel primo caso) e probabilmente dopo le ombre di patacca (nel secondo).
La riflessione ora non è tanto sulla produzione mirata di queste notizie, e sulla loro messa in circolo tramite i media controllati da Silvio Berlusconi. Sono abitudini che purtroppo conosciamo, comuni a ogni regime quale che sia il suo grado di morbidezza, e finchè chi possiede televisioni e giornali potrà fare il Presidente del Consiglio continueranno ad esistere.

La riflessione riguarda piuttosto le testate e e le televisioni "serie", quelle schierate più o meno apertamente contro Arcore e quelle invece "neutrali", se il termine ha ancora un briciolo di senso. Bene, anche questi giornali e televisioni hanno coperto la vicenda Montecarlo (lasciamo stare il vile agguato al giornalista libero Belpietro, che dite?) fino all'ultimo centimetro, non perdendo una virgola di ogni dichiarazione in tema di qualunque uomo politico, portavoce, sottosegretario, velinaro, passante.
La vera notizia non è che tutti questi signori abbiano smesso di occuparsene all'improvviso, ma è piuttosto che se ne siano occupati prima. O no?
Una casa di Alleanza Nazionale che Fini avrebbe venduto a basso prezzo a una società offshore con dietro suo cognato, invece di darla al Popolo delle Libertà. Immaginate Rutelli che, al momento della nascita del Partito Democratico, vende a basso prezzo una casa della Margherita a una società offshore con dietro suo cognato, invece di darla al nuovo partito.
Sai che titoloni.

(Tra l'altro: la parola chiave in tutta la vicenda è "Montecarlo" e basta. Se i cinquanta metri quadri fossero stati a Cuneo o a Foggia, pensate che se ne sarebbe parlato così tanto e a lungo? Conta il fascino che la parola ancora esercita sugli italiani, l'aura mitica del Grand Prix e del torneo di tennis, di posto dove vanno i ricchi e chi non vuole pagare le tasse, dove si pasteggia a champagne e dove i Vanzina hanno girato almeno un film. Montecarlo è la parola chiave e al tempo stesso la prova provata che il tutto è stato prodotto in laboratorio, o che quantomeno al Giornale e a Libero abbiano aspettato fino a quando, tra le varie case che magari Tulliani ha, ne fosse venuta fuori una in un posto con almeno un po' di charme da poveracci. All'elettore di Berlusconi che vede il TG1 o legge il Giornale non interessano i particolari, e non è il caso di sbattersi troppo per farglieli sapere; l'importante è che pensi, e dica al bar, che "Fini parla parla, ma intanto si è fatto la casa a Montecarlo". Anche se Silvio ha decine di società offshore e altrettante case in località belle e costose quanto Montecarlo, naturalmente. Conta l'associazione di idee immediata, come sempre. Solo quella).

E invece vai di titoloni, dalla Repubblica alla Stampa al Corriere a Mentana e via a scendere.
E non ci dicano che se ne sono occupati perchè si capiva che erano manovre significative dal punto di vista politico, che era chiaramente la maniera di Berlusconi per mettere Fini con le spalle al muro, che documentavano in diretta l'ormai celebre "macchina del fango": bisognava dichiararlo, altrimenti non vale. Bisognava mandare gli inviati nella redazione del Giornale, non a Montecarlo a inquadrare il citofono con scritto Tulliani.

Per questo, perchè quello che non va sta a mio avviso a monte e non a valle, ritorno ad accarezzare un pensiero che mi gira in testa da tempo. Una modesta proposta. Estrema, se volete, perchè è giusto vigilare sempre e denunciare quando qualcuno cerca di piegare leggi e regole a suo piacimento. Ma tanto non è che facendolo le cose vadano così meravigliosamente bene.
Diciamo che è una provocazione, se preferite: per una settimana, a meno che non salga al Quirinale con l'esercito e un berretto da Napoleone in testa o cose del genere, tutti i media non riconducibili direttamente o indirettamente a Berlusconi non parlano di Berlusconi.

Processi esclusi, riuscite a immaginare un modo per colpirlo più nel vivo?
Scommettiamo che gli manca l'aria dopo un giorno?

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