Not In Our Name
9. Joe Gibbs & The Professionals No Bones For The Dogs
(Pressure Sounds 2002, cd nuovo, € 11.00)
Mannaggia alle mie malandate finanze, ma la bonanza Pressure Sounds si ferma qui. Con un pezzo da novanta. Parlare di Joe Gibbs & The Professionals vuol dire in realtà parlare dei Mighty Two, ovvero lo stesso Joe Gibbs ed Errol Thompson: un team produttore/fonico di prim’ordine che contribuì come pochi all’esplosione reggae di metà ’70. Dubs From The Migthy Two 1974 To 1979 è infatti sottotitolata questa raccolta.
Già collaboratore di mammasantissima come Lee Perry, Niney The Observer e Bunny Lee, ma in qualche modo escluso dai circoli chiusi di Kingston per il suo essere forestiero di Montego Bay, il nostro si costruì una salda reputazione di produttore capace nei suoni e puntuale nei pagamenti. Al suo fianco, il genio del signor E.T. a manovrare con lui manopole e cursori. Gibbs con effetti speciali e Errol padrone del ritmo.
Il materiale su cui i due lavorano è di primissimo ordine, equamente diviso fra tracce vocali, strumentali e deejay. Spadroneggiano i Culture: I Am Not Ashamed, Jah Jah See Them A Come (trasfigurata in Informer Version), London Bridge Is Falling Down (altrettanto trasfigurata in Baldhead Bridge tra drumming incalzante e echi ovunque) e l’immortale Two Sevens Clash nella versione deejay di Bo Jangles, con memorabile e declamatoria intro a citare le parole di Marcus Garvey. Vibrazioni serissime percorrono la scarna C/W Burning Version (Burn Babylon di Sylford Walker) e l’altrettanto scarna War Is Over (dall’iperclassico Tribal War di Little Roy). Il ritmo Real Rock su cui poggerà Armagideon Time guida Alan: Hit By A. Larry. Tutte le diciotto tracce sanno fino al midollo del reggae che piace a me. È musica strumentale alla quale l’assenza di voci (in verità nemmeno assenti, anzi… il loro eco la caratterizza eccome…) non toglie un grammo della carica militante, anzi enfatizzandola. Non so spiegare come, ma è così. Valgono anche in questo caso le azzeccatissime parole contenute nelle note di In The Dub Zone di Ja-Man All Stars (Blood & Fire), che chi legge Sodapop spero abbia colto nella mia recensione: "The lyrics of lots of reggae songs are well known, the feeling of the music that complement the lyrics is sometimes taken for granted. It is hard for me to explain, but try this... there are many different songs titled Chant Down Babylon. I produced one with Junior Byles and Rupert Reid, others are by Bob, Yabby You, Burning Spear etc. and in every one of those songs you can actually feel the instruments chanting down Babylon, especially the drum and bass (…). The range of emotions reflected in reggae varies from sad, hopeful, defiance, vengeance, redemption, thanks and praise, comfort, and happiness. You name it - and reggae reveal and expose that emotion".
Bella la grafica e ottimo il booklet. Senza dubbio una delle migliori collezioni dub in mio possesso. Parola.
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