Lo vedevo in negozio per la prima volta.
Quando si dice un esordio col botto.
Lui (con barattolo di crauti in mano): "Mi scusi..."
Io: "Dica..."
Lui: "Questi crauti... vanno bene?"
f7. “Figli/Hijos” di Marco Bechis, 2001. (AMG).
Interessante, interessantissimo, l’argomento. Figli di giovani desaparecidos argentini strappati alle madri ancora in ospedale e “adottati” da famiglie di militari impossibilitate ad avere figli. Crudeltà sottile aggiunta alla crudeltà più violenta. Ragazzi che amano come genitori coloro che hanno ucciso i loro veri genitori.
Deludente quello che ne viene fuori. Non tanto per l’approccio all’argomento fatto di flashback, cose non dette e sguardi più che di racconti espliciti, quanto per la spiacevole impressione che uno spettatore poco informato sulle pratiche sistematicamente adottate dal regime militare argentino possa pensare che si tratti di un episodio isolato, magari pure di fantasia, e non di una pratica appunto sistematica.
Aggiungete al tutto attori monoespressione e scene interminabili di chiaro retaggio indipendente e fate due conti.
d16. Les Savy Fav “Rodeo/Blackouts On Thursday” 1997. (7” Sub Pop, usato, € 3.00).
“Go Forth” è uno dei dischi più belli del 2001. Questo invece è un singoletto che risale agli esordi del quartetto newyorkese, quando ancora le influenze del sound della capitale (Jawbox su tutti) si facevano sentire forti e chiare, sporcate il giusto da una certa cafonaggine rock. Carino, ma nulla in confronto a “Go Forth”.
d17. Marvin Gaye & Tammi Terrell “United/You’re All I Need” 1967/1968. (cd Motown, nuovo, € 8.49, AMG/AMG).
Stando a quello che mi dicono ex-colleghi fidati, delle varie duettanti con il Marvin Gaye di inizio carriera la Tammi Terrell è contemporaneamente la meno lodata e la più dotata. In attesa di conoscere gli altri duetti, non posso che prendere per buona la parola di Giulio: Tammi ha una voce che incanta, e con Marvin sono scintille.
“The Sound of Young America” strillano compiaciuti i retrocopertina, e ne hanno ben donde: la freschezza e l’energia sprigionate da queste canzoni sono irresistibili (mai sentita “Ain’t No Mountain High Enough”? Davvero????). Banali canzoni d’amore, se proprio vogliamo ridurle così, oppure piccole gemme di soul-pop adolescenziale rappresentatrici di un’epoca.
Il cd unisce i due album originali, ciascuno con la propria grafica e le proprie note, ed è in giro a prezzo speciale.
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