E che il prezzo, se non è stampato sul retro, è nell'aletta come per il 99.99% dei libri esistenti al mondo.
L'altra metà consiste invece nello scrivere, soprattutto di musica (ma non solo, qualche tempo fa ho persino intervistato un ministro!). Ma capita che alcune cose scritte vengano successivamente tagliate, per ragioni di spazio e di overbooking, diciamo.
Tutto questo popò di introduzione, dunque, per un piccolo disco uscito qualche tempo fa, e rimbalzato da un numero all'altro di Rumore fino a diventare troppo poco nuovo per rimbalzare un'altra volta.
Saluti.
Ahmed Abdul-Malik/Chick Ganimian
Oud Vibrations
(Fingertips)
Complimenti per il gioco di parole, e per l'idea. Recuperare due oscurità jazz uscite alla fine degli anni '50, due album in cui in primo piano sta l'oud, cugino del liuto diffuso nel mondo arabo e nel Vicino Oriente. Firmati da due statunitensi di origini lontane - sudanesi Ahmed Abdul-Malik, armene Charles "Chick" Ganimian - entrambi portatori di tradizioni in cui il suono caratteristico dello strumento la fa da padrone. East Meets West, del primo, prosegue e perfeziona con ottimi risultati la strada ipnotica e modale aperta dal precedente Jazz Sahara: raga insistenti e potenza hard bop, con fiati a cura di Lee Morgan, Johnny Griffin e Benny Golson. Come with Me to the Casbah, del secondo, è invece una piccola delizia exotica che sonorizzerebbe alla perfezione un vecchio film di spie, sceicchi e danza del ventre. E in mezzo a swingante r&b, escursioni nel deserto e cover classiche (My Funny Valentine, Over the Rainbow) spunta anche il quasi rock'n'roll della hit Daddy Lolo.
Nessun commento:
Posta un commento