26/06/11

Sulle strade di Phnom Penh

Chi segue i mix che di tanto in tanto, più sporadicamente di quanto vorrei, carico in rete, sa che non amo caratterizzarli con un unico genere. Non amo farlo nemmeno con i miei dj set, a dire il vero. Preferisco mescolare, provare a vedere se cose diverse per provenienza, epoca e stile possono funzionare insieme. Mi sembra più bello, se riesce.
Stavolta però mi sono concentrato su qualcosa di molto più ristretto: una nazione, la Cambogia; un'epoca: gli anni '60 e gli anni '70 fino al 17 aprile 1975, prima dell'entrata dei Khmer Rouge a Phnom Penh e della seguente, brutale repressione (che colpì anche la gran parte di questi musicisti).
Il suono è quello inconfondibile del pop-rock khmer di quegli anni, reso "noto" in tutto il mondo da una serie di compilation archeologiche fondamentali e dall'opera omnia dei losangeleni Dengue Fever (se ne parlò anche qui tempo fa). Ci sono cose più melodiche e altre più dure, chitarre con il fuzz quasi sempre inserito (da qui il titolo) e un'atmosfera
Ma la cosa che più colpisce è quanto questo suono sia avventuroso, libero e psichedelico, considerata la popolarità enorme di divi come Sinn Sisamouth, Ros Sereysothea e Pan Ron, il gotha del rock cambogiano. Fate conto che si stia parlando di Adriano Celentano e Mina, stando all'Italia. Provate a fare un paragone, se vi va.
Buon ascolto in ogni caso (stavolta ci sta pure su un cd, se volete portarvelo in macchina).

Phnom Penh Fuzz - Selected & Mixed by Andrea Pomini/Globo by Repeater

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