04/01/08

2. LCD SOUNDSYSTEM Sound of Silver (DFA)


La sensazione è che faccia le cose facili alle quali però nessun altro ha pensato, che di solito sono le migliori. Facili nel migliore dei sensi possibili: non ti fanno porre domande sul perchè siano state fatte, filano lisce, sembrano già presenti dentro di te e bisognose soltanto di essere attivate.
Forse età e background abbastanza simili a quelli di James Murphy pongono il sottoscritto in una posizione privilegiata - è abbastanza automatico insomma che James Murphy parli a qualcuno intorno alla metà dei trenta cresciuto a parti uguali di musica bianca e nera, per semplificare - ma certo è che in più di un momento, e in Sound of Silver addirittura più spesso che nel precedente debutto omonimo (non c'è due senza tre: con !!! e Rapture, un altro disco superiore al precedente), ti trovi a dire: "Fermi tutti: cosa ho appena sentito?" e subito dopo a restare a bocca aperta pensando contemporaneamente "Che meraviglia" e "Non ci voleva un cazzo, in fondo". Però ci arriva lui.
Get Innocuous! che parte uguale a Losing My Edge e per un attimo, solo per un attimo, cita il riff di Moscow Discow. Il falsettino di Time to Get Away. Quella brevissima pausa prima del "no" quando dice "and for those of you who still think we're from englind-we're not. no." in una North American Scum da antologia. La malinconia fra synth-pop e disco cosmica di Someone Great: si parla d'altro, ma "with someone new I couldn't start it/too late for beginnings" risuona comunque.
Fortuna che subito dopo arriva All My Friends, che da canzone dell'anno di Mojo, Pitchfork e cento altre testate non avrebbe bisogno di commenti, ma che è probabilmente la canzone dell'anno di centinaia di altre teste che non aspettavano altro. Fortuna davvero, che dopo quelle parole parta il suo ritmo traballante e frenetico che sembra sempre sfuggire di mano. E che una meravigliosa frase di Arthur Russell ("I wanna see all my friends at once", da Go Bang!) diventi spunto per la costruzione di un monumento. Una citazione/ispirazione dichiarata da Murphy stesso proprio a Mojo, sicuramente in seguito alla mia recensione su Rumore della ristampa del disco dei Dinosaur L che la smascherava. Che mette a posto un sacco di cose, si staglia a metà album come un picco dove splende sempre il sole e non ha paura di mostrare nervi e cuore, spavalderie e debolezze a monte. Forza: esiste qualcuno che non ha mai desiderato di vedere tutti i suoi amici nello stesso momento? Stanotte?
(Trattasi fra l'altro di roba che riesce, finalmente, a bissare in qualche maniera la portata di Losing My Edge. Esordio epocale e così a sè stante che, pur nell'altissimo livello di quanto venuto in seguito, rischiava di fare da termine di paragone eterno per la produzione del nostro.)
Un treno di emozioni lascia il posto a un treno di ritmo puro come Us Vs Them, monotono, voci robotiche e
(smettere tutti contemporaneamente di usarla è come cominciare tutti contemporaneamente ad usarla, o sbaglio?) cowbell impazzita. Watch the Tapes è un martello krauto a 45 giri con Lou Reed sullo sfondo e immagini impagabili come "you come for the weekend and you stay for the week". Sound of Silver ha cinque righe di testo soltanto, e le ripete a oltranza su un tappeto electro ipnotico che ne moltiplica il senso. E che senso: "Sound of silver talk to me/makes you want to feel like a teenager/until you remember the feelings of/a real live emotional teenager/then you think again". E poi New York, I Love You But You're Bringing Me Down e i suoi sussulti urbani da anni Settanta, crescendo mezzo ironico e mezzo amaro ("there's a ton of the twist but we're fresh out of shout"), uno dei vertici lirici fin qui raggiunti da Murphy.
La sensazione è che meglio d
i tutti sappia trasformare il passato (ascolti, ricordi, cose) in presente e futuro, e che questo album ne sia la prova più matura e lampante. Non un pezzo debole, solo eccellenza a 360 gradi. Suoni sporchi, vissuti, quasi brutti nell'arrivare carichi di ogni cosa. Nel portare con sè il bello e il meno bello, l'euforia e il suo risvolto.

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