04/12/02

117. Delroy Wilson “Cool Operator” 1996. (cd nuovo, Music Club, € 8.73).
Citato insieme ad altri suoi pari in quel memorabile tributo che è “White Man In Hammersmith Palais” dei Clash, il cool operator Delroy Wilson è uno di quelli che hanno raccolto meno di quello che meritavano, prima di morire prematuramente nel 1995, a soli 46 anni, per alcolismo.
Bambino prodigio dello ska e del rocksteady sotto l’ala protettiva di Coxsone Dodd e della sua Studio One, fa comunella in tempi di reggae con Bunny Lee e sforna pietre miliari del calibro di “Better Must Come”, suo brano più celebre adottato come inno per la campagna elettorale del 1971 dal PNP di Michael Manley.
Da entrambi i periodi arrivano le chicche che rendono questa antologia a medio prezzo un ottimo punto di partenza: “Dancing Mood”, “Riding For A Fall”, “Trying To Conquer Me”, “Rain From The Skies” dal primo; “I’m Still Waiting”, “Here Comes The Heartaches”, la citata “Better Must Come e, appunto, “Cool Operator” dal secondo. Chiudono il conto un po’ di pezzi successivi, per una voce tra le più espressive e versatili nate dall’isola delle meraviglie, e forse una tra le meno jamaicane del lotto: potreste scambiarlo per un contemporaneo cantante soul americano, insomma.

118. Love “Forever Changes” 1967. (cd nuovo, Elektra, € 8.73).
Uno dei venti (dieci?) album fondamentali della storia del rock. Magnificamente bello, clamorosamente attuale. Fantastico. Questa volta davvero non devo dirvi altro. Uscite ORA e andate a comprarlo.
(Postilla: questa edizione rimasterizzata ed ampliata, con outtakes e libretto monumentale e a sacrosantissimo medio prezzo, sostituisce nella mia collezione quella semplice, finita quindi in vendita. Beh, venderla mi è costato. Cazzo se mi è costato. Quasi non volevo. Anzi, a ripensarci ho fatto una cazzata. Che male faranno mai due copie di “Forever Changes”? Ma soprattutto, perché due settimane dopo era ancora lì? Accetto solo una risposta: tutti hanno già questa edizione.)

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