106. The Cramps “Songs The Lord Taught Us” 1980. (cd usato, Zonophone/EMI, € 2.50).
107. The Cramps “Psychedelic Jungle” 1981. (cd usato, Zonophone/EMI, € 2.50).
Capitoli numero 13 e 14 rispettivamente della sottosezione “Upgrades” di questo elenco. Di che si tratta? Semplice: dell’acquisto in cd di dischi che già avevo. Nella fattispecie, nove su cassette polverose, due su vinile (“Catch A Fire” e la discografia degli Ignition), uno su cassetta polverosa E vinile (ma è “Inflammable Material”, quindi zitti tutti).
Certo magari uno quel giorno lì non ha voglia di ascoltare e comprare i Cramps, ma capitano sotto gli occhi e costano poco (non così poco come leggete, ma qualche cd sbolognato al fido negoziante ha fatto la sua parte) i primi due leggendari album, e per il compratore della mia razza diventa imprescindibile l’acquisto.
Arrivato dopo una manciata di singoli memorabili -raccolti in antologie fondamentali quali “Gravest Hits” o meglio ancora “Off The Bone”- “Songs The Lord Taught Us” è il primo album completo di un’accolita a cui ben pochi all’epoca avrebbero permesso di tenere in mano una chitarra collegata ad un amplificatore spento. Lo stile è primitivo e grezzo a dir poco: classici rock’n’roll/rockabilly/blues vengono reinterpretati (e futuri classici vengono scritti di sana pianta dalla coppia Lux Interior/Poison Ivy) in maniera brutale e scarna, irriverente ad un primo sguardo ma assolutamente amorevole e rispettosa scavando a fondo. Perché se il suono cambia, facendosi tetro e poco rassicurante, non altrettanto fa lo spirito. Sono le canzoni che il signore ha insegnato loro, e leggerlo sotto le facce di quattro figli depravati dell’Ohio industriale che spiccano in copertina è uno shock. “I Was A Teenage Werewolf”, “Sunglasses After Dark”, “TV Set” e “The Mad Daddy” sono solo alcuni esempi, e la cover di “Strychnine” dei Sonics suona terribilmente realistica (leggi: questi qua se la berranno sul serio, la stricnina!).
“Psychedelic Jungle”, l’anno seguente, ingentilisce di un nonnulla l’approccio ed i suoni, accentuando l’aspetto horror e, appunto, psichedelico della faccenda e trattando materiale di un altro nonnulla inferiore a quello dell’esordio. Meno immediato e derivativo forse, più cattivo, spietato e personale. Vedi sopra per “Goo Goo Muck”, “Rockin’ Bones”, “Primitive” e “Green Door”.
Nessun brano aggiunto in questa ristampa del 1998, mentre cinque tracce in più rimpolpano “Songs The Lord Taught Us”: una inedita “Twist And Shout” (non quella, ma un originale da paura) e quattro mix alternativi. La falsa partenza di “I Was A Teenage Werewolf” è tutta da ascoltare.
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