29/11/11

5. Martyn. Ghost People. Brainfeeder.



Si sono cercati e trovati, Martyn e Flying Lotus, e dopo reciproci remix il produttore olandese firma oggi un eccellente album per l'etichetta del visionario californiano. Rispetto al precedente Great Lengths, bello ma freddino, Ghost People beneficia dell'aria vitale e libera di casa Brainfeeder; di quella sperimentazione sporca che in altri titoli del catalogo sfocia nell'eclettismo un po' fine a se stesso, ma che qui invece si combina perfettamente con il talento di Martijn Deykers. Del dubstep degli inizi ne è rimasto poco (ma c'è la voce di Spaceape nell'iniziale Love and Machines), e la techno di sapore dub un tempo preponderante è diventata solo una fra le varie ispirazioni in ballo, in un amalgama imprevedibile che prende anche garage e 2-step londinesi, sintetizzatori svolazzanti anni '80, romanticismo detroitiano e rigore berlinese. Il suono del 2011, insomma, in una interpretazione del tutto personale.
(Rumore n. 237)

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