120. VV.AA. “Voodoo Soul – Deep & Dirty New Orleans Funk” 2001. (cd nuovo, Union Square, 8.73).
Ha un suono unico, la musica prodotta a New Orleans. Un’unicità che ha radici nella particolare storia della città, nella sua multietnicità e più direttamente nelle parate funebri che nelle sue vie si svolgevano e (immagino) si svolgono. Un’unicità esplicita negli schemi percussivi dei batteristi: non sono un batterista e non ve lo saprei spiegare in nessun modo, ma è così.
Raccolta fondamentale per la conoscenza della materia è sicuramente “New Orleans Funk” della Soul Jazz (c’è anche un seguito, “Saturday Night Fish Fry”. Chi lo avesse è pregato di mettersi in contatto con il sottoscritto): confezione curatissima e musica sopraffina a cura di Meters, fratelli Neville vari, Allen Toussaint, Dr. John, Eddie Bo, Robert Parker, Lee Dorsey e via così.
Questa compilation economica della già lodata Union Square non ha, per evidenti motivi di budget, la lussuosa presentazione tipica della Soul Jazz, e anche le note sono per forza di cose un po’ stringate, ma è molto ben fatta ugualmente. E la musica, quella sta ai livelli di sempre.
Aprono i Meters, vera band di casa, maestri indiscussi del funk più scarnificato ed originale, influenza tuttora riscontrabile qua e là e alle radici persino dell’evoluzione del reggae/dub. La loro “Cissy Strut” è storia, e basta. “Here Comes The Metermen” e “Ease Back” sono meno celebri, ma il sound è sempre quello.
Per “Everything I Do Gohn Be Funky” di Lee Dorsey basterebbe il titolo, o quella citazione/tributo dei Beastie Boys in un loro testo. Poggia su un groove di chitarra acustica ed è memorabile. Robert Parker scrive una delle sue pagine più funk con “Get Ta Steppin’”, mentre Allen Toussaint presta il suo tipico stile pianistico a “Louie” e Eddie Bo dal canto suo chiude con “We’re Doing It (Thang)” all’insegna del sudore.
Ma al solito, anche i meno noti dicono la loro: “Fairchild” di Willie West è puro Meters-sound ridotto all’osso e interpretato con splendida verve soul; Skip Easterling offre una lettura personale del classico “I’m Your Hoochie Coochie Man”; “Brother Man, Sister Ann” di Clemon Smith, “Sissy Walk” di Sonny Jones e “Soul Junction” dei Backyard Heavies sono puro rare groove da manuale del funk.
Altrettanto al solito, le signorine dicono la loro altrettanto chiaramente: Betty Harris in “Ride Your Pony” e la scatenata Inez Cheatham spalleggiata da Eddie Bo in “A Lover & A Friend” valgono da sole l’acquisto. Ora, trovatemi l’album di Mary Jane Hooper, per dio!
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