21/10/02

94. Vue “Find Your Home” 2001. (cd usato, Sub Pop, € 12.00).
Dopo lo screamo devastato ed influentissimo dei Portraits Of Past, seguito dalla new wave of new wave in anticipo sui tempi di The Audience, riecco Jonah Buffa, Jeremy Bringetto e Rex Shelverton. In compagnia di altri due tipi, danno vita a questi Vue. Che, va detto subito, suonano per gran parte di questo loro primo album esattamente come i Rolling Stones di fine anni ’60. Punto e basta. Ci sono i rockers, le ballate malate e i bluesacci.
Mi chiedo: ma in sala prove, quando hanno finito uno qualunque dei pezzi, si saranno guardati in faccia? Ragazzi, se gli Strokes sembravano una cover band, qui si va oltre, e questo è il migliore album degli Stones da “Exile On Main Street” in qua! E sì, perché i cinque ci sanno fare assai, cribbio!
Ma allora, che differenza c’è tra i Vue e bands come i primi Chesterfield Kings, cosa rende attuali e hip i primi e amanuensi acritici i secondi, che ricalcavano con la carta carbone gli stessi Stones di un lustro prima? I Vue hanno suoni e produzione attuali, e i (bei) testi pure non sono roba da Jagger. I Vue hanno soprattutto un’estetica attuale, nei vestiti come nelle grafiche come –appunto- nei testi, che allontana l’effetto puramente nostalgico proprio del revival garage di metà ’80 e li rende degni di attenzione.
Ma lo erano anche i Chesterfield Kings, eccome se lo erano. E quindi? Quindi nulla, approfondimento critico terminato. Bel disco.

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