01/09/02

I’m back, muthafuckas.
Non penso di dovervi convincere dell’assurdità di certi luoghi di vacanza per ricchi sfondati, anzi il mio mestiere vorrei piuttosto fosse il contrario, portare dubbi dove ci sono solo certezze, ma vi piacerà sapere che in Sardegna ci sono tantissimi hotel, molti dei quali a cinque stelle. Più in alto ancora, solo tre possono vantare la qualifica di “Cinque Stelle Lusso”. Tutti e tre in Costa Smeralda o immediate vicinanze.
La guida riempie il loro spazio di simbolini raffiguranti le varie comodità e attività disponibili presso l’albergo, e questi tre collezionano praticamente tutti i simbolini. Tranne uno, quello dell’accessibilità a persone portatrici di handicap.
Prima considerazione: in un mondo più giusto, un hotel non dovrebbe essere giudicato Cinque Stelle Lusso anche in base ad altri parametri? L’accessibilità o meno ai portatori di handicap, per esempio. O la presenza o meno di menu vegetariani e vegani al ristorante, per dirne un’altra.
Seconda considerazione: saranno tutti e tre inaccessibili ai portatori di handicap perché ai proprietari ed ai direttori dei portatori di handicap non gliene può fregare di meno, ricchi bastardi insensibili. Se proprio arriva il figlio in carrozzella del Sultano del Brunei, quattro aitanti locals stagionali sarano ben lieti di portarlo a braccia ovunque voglia. Non staremo mica a rifare l’hotel per un’eccezione.
Terza considerazione, quella cattiva: si è visto più volte, alla tv o sui giornali, di alberghi o ristoranti che rifiutavano l’ingresso ai portatori di handicap, per la giusta indignazione di molti. Che l’assenza del simbolino serva proprio a evitare questa indignazione? Sei in carrozzella, mi fai schifo e non voglio farti entrare, ma invece di sbatterti fuori salvo la faccia dicendo che “il nostro hotel non è attrezzato”. Eh?
In ogni caso, welcome to paradise.

74. The Temptations “Psychedelic Soul” 2000. (cd nuovo, Spectrum, € 0.67).
Eccoci quindi più in là, come promesso un mesetto fa.
Compratevi questo cd.
Ok, tento di argomentare. Già saprete come, all’apice del successo a cavallo tra ’60 e ‘70, i Temptations differenziarono la loro produzione seguendo contemporaneamente due filoni: uno soul-pop raffinato in puro stile Motown ed uno puramente funk. Lo sapete perché la prima pagina di “Blow Up” che leggete è quella di Eddy Cilìa, vero?
Bene. “Psychedelic Soul” non è un album originale, ma una compilation che riunisce come da titolo diciotto esempi da manuale appartenenti al secondo dei filoni citati. Non bastano le parole a descrivere la perfetta armonia che si viene a creare tra le cinque voci dei Nostri alle prese con temi sociali e le delizie sonore partorite da una coppia Norman Whitfield/Barrett Strong pompata al massimo. È balsamo per le orecchie, la mente e il cuore. E lo si può ballare. Non ci sono parole, se ve ne servono altre andate a riprendervi il pezzo di Cilìa che è molto più bravo di me. Ma qualunque altro modo di spendere un biglietto da 5 euro, da adesso, è sbagliato. E non chiedetemi di masterizzarvelo.

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