59. Stiff Little Fingers “Inflammable Material” 1979. (cd nuovo, EMI, € 11.99).
Cosa volete che vi dica di “Inflammable Material”? Lo conosco praticamente a memoria, è uno dei pochi dischi che riescono a darmi i brividi mentre li ascolto ed è seriamente candidato ad essere il mio disco punk di tutti i tempi. Belfast nel 1978 non doveva essere un posticino tranquillo (non lo era neppure nel 1990 quando ci sono stato io, se è per questo, e non penso lo sia neppure oggi, ma allora forse erano altri tempi…), e gli Stiff Little Fingers possono aiutarvi nel mettere a fuoco la situazione. Il punk arriva nella provincia occupata del Regno, appropriandosi di stili altrove già quasi sorpassati, ma rovesciando sul tipico suono Pistols o primi Clash tonnellate di rabbia e malessere, innalzando la tensione a livelli altrove mai raggiunti. “Inflammable Material” è un disco che, letteralmente, BRUCIA. “Wasted Life”, “White Noise” ed “Alternative Ulster” sono le micce, il commovente bridge di quest’ultima ha in sé la fiamma di un album e di una generazione. Ogni disco arrabbiato, da allora, deve misurare radici ed espressione della propria rabbia con “Inflammable Material”. Difficile che ne esca vincitore.
PS – Al cospetto di tale rilevanza, davvero pessimo il lavoro di ristampa della EMI: nessun remastering, nessun testo (cristo, persino la ristampa in vinile di dodici anni fa è rimasterizzata e con i testi!), libretto sconclusionato nell’impostazione e povero nei contenuti (se penso a certe altre ristampe…), grafica non originale aggiunta vergognosa. A parziale risarcimento registriamo il prezzo ridotto, due bonus tracks (l’inedita “78 RPM” e “Suspect Device” nella versione del primo singolo) ed una lunga ed interessante intervista audio con Jake Burns.
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