24/12/15

Gli album del 2015 / 7



7. SQUADRA OMEGA Altri occhi ci guardano (Sound Of Cobra/Macina Dischi)

A chiusura della terna di dischi con cui ha inaugurato un 2015 fertile a dir poco, la Squadra piazza il colpo del KO. Con quello che non solo suona come il suo vero secondo album, cinque anni dopo il debutto omonimo, ma diventa anche pietra di paragone, apice di una carriera che da qui potrebbe procedere con moltiplicato slancio. Altri occhi ci guardano è per ampiezza di sguardo, ambizione e dimensioni - nove tracce in quasi settanta minuti, su vinile doppio o CD singolo - il manifesto del trio veneto. Sintesi di quanto detto fin qui, di pulsioni note e non, di plausibili direzioni future. Matura e sorprendentemente accessibile.
Prima facciata: Sospesi nell'oblio, otto minuti e mezzo di basso ossessivo e twang chitarristico orientaleggiante, ritmo incalzante e melodia sul finale che suona come un lampo beat dal passato remoto, tutto incastrato fra la tensione rarefatta di Il buio dentro e la pace cosmica di La nube di Oorth. Seconda: Il labirinto, portata avanti per tredici minuti dal sax e da un'altra linea di basso senza fine, con fase acida californiana e percussioni in coda, prima che Sepolto dalle sabbie del tempo alzi la temperatura con tiro funk da blaxploitation. Terza: acustiche arpeggiate in Hyoscyhamus, e poi il prog folk a combustione lenta di Il grande idolo, altri undici minuti di viaggio. Quarta: altro funk e altro wah-wah, con assolo elettrico a oltranza e sax protagonista della decomposizone finale, nei dodici e mezzo della title track, e altre corde acustiche nella conclusiva Le rovine circolari. E siamo appena a metà anno. (da Rumore n. 281)

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