29/12/10
Archivio interviste 2010 / Riva Starr
Non è facile trovare Stefano Miele, di questi tempi: I Was Drunk, tormentone house dal gusto balcanico con ospitata dei francesi Nôze, ha fatto il salto nel mercato pop, e anche qui da noi la si sente e la si balla un po' ovunque; il remix realizzato per Hey Hey di Dennis Ferrer è la prima scelta dei DJ di mezzo mondo, ed era “essential tune of the week” dal guru Pete Tong (BBC Radio) proprio nei giorni della Winter Music Conference di Miami; la Defected, una delle etichette dance più importanti al mondo, gli ha chiesto di mixare la sua compilation annuale dedicata proprio a quell'evento, crocevia del business mondiale per tutto quanto è clubbing. Sta diventando uno dei DJ più richiesti in circolazione, insomma, e anche la lista di chi vuole un remix si fa ogni giorno più lunga, Beth Ditto e Gossip compresi. Se aggiungiamo un album bello e vario come If Life Gives You Lemons, Make Lemonade, debutto della sua terza vita artistica (dopo un album come Madox, tre come Stefano Miele e svariati singoli e remix con entrambe le denominazioni) uscito per la Made To Play di Jesse Rose all'inizio dell'anno, siamo all'apice, per ora, di una carriera ormai decisamente lunga. Apice raggiunto però, come detto, lasciando l'Italia. (Rumore, maggio 2010)
(continua)
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