15/01/09
A prescindere
Sempre per la serie "Le parole sono importanti", che come avrete capito mi appassiona molto e rischia di diventare lunga quanto Beautiful.
Tutti i mezzi di informazione sottolineano con gran cura che Emmanuel Bonsu, lo studente ghanese picchiato e insultato a Parma lo scorso 29 settembre da un certo numero di Vigili Urbani in servizio, era stato scambiato per uno spacciatore.
Come se il dato facesse qualche sorta di differenza.
Come a dire che sta lì, nell'errore (commesso per il bene del cittadino!) e non nella violenza ignorante e nel razzismo di chi dovrebbe proteggerci, la gravità della vicenda.
Fosse stato uno spacciatore, seguiamo il filo logico del ragionamento, sarebbe stato diverso. Anche se solo sospettato, anche se non ancora giudicato colpevole da un tribunale, anche se le pene corporali e le umiliazioni non fanno parte del nostro codice penale: se lo sarebbe cercato e meritato, su.
Non ci sarebbe stata notizia.
E tanti di quelli convinti che non sia loro figlio a chiedere la droga, ma il faccetta nera ad obbligarlo a comprarla, avrebbero probabilmente approvato il comportamento dei Vigili Urbani di Parma. Altro che leggi e leggine, giù legnate e via a casa sua.
Seguono quindi i soliti interrogativi abbastanza inquietanti: con gli spacciatori è quella la prassi? Qualcun altro è stato "scambiato per uno spacciatore"? Qualcuno che lo era sul serio ha ricevuto lo stesso trattamento (senza ovviamente la possibilità di far scoppiare il caso)? Menare in tanti contro uno e insultare per il colore della pelle non è un comportamento grave e inqualificabile a prescindere? E non diventa ancora più grave se sono le forze dell'ordine a rendersene protagoniste, quand'anche con individui che hanno commesso un reato?
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/g8/parole-celerini/parole-celerini.html
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