12/12/08
5. Fleet Foxes Fleet Foxes (Sub Pop).
A livello di pura rivelazione, il nome del 2008 è senza dubbio quello dei Fleet Foxes. Che praticamente dal nulla sono arrivati ed hanno conquistato i cuori di moltissimi con un suono rarefatto e intimo, e con una capacità innata di guardare al passato ed uscirne come nuovi. Un disco magico davvero, dall'impatto quasi ultraterreno, che fa stare bene all'istante con il mondo e con chi ci sta intorno. Che rinforza, nonostante faccia della delicatezza la sua ragione d'essere. Ma è una delicatezza solo di facciata, che nasconde una forza sovrumana. Folk-rock psichedelico e cantautorato West Coast sono i riferimenti più prossimi, quindi Byrds, Zombies, Fairport Convention, Van Dyke Parks e Crosby, Stills, Nash & Young (il primo soprattutto). Con armonie vocali di gruppo degne dei migliori Beach Boys, o di un quintetto a cappella da barbershop, su canzoni favolose che evocano senza citare. Anche perchè, e questa promette di essere la grande carta di Robin Pecknold e soci per il futuro, si sviluppano seguendo traiettorie non prevedibili, slegate dallo schema strofa/bridge/ritornello. Prendiamo Blue Ridge Mountains, per esempio: voci eteree su pochissima chitarra classica, e quindi un attacco melodico che mozza il fiato. Ma invece di capitalizzare, ripetere e farne il gancio della canzone, come ci si aspetterebbe e come siamo abituati a sentire, i cinque dimenticano tutto subito e ci portano altrove. Un altrove altrettanto bello, e soprattutto inatteso.
PS – A classifica compilata e data alle stampe, cominciano sempre i pentimenti e le rettifiche ipotetiche. Cose fisiologiche, che di solito riguardano una posizione in più o in meno al massimo, e che ci si tiene per sè. Ecco, in questo caso forse qualche posizione in più, e non ce lo teniamo per noi.
grazie al tuo pezzo che uscì su rumore ho scoperto questa band meravigliosa...ce ne fossero tutti gli anni di rivelazioni così!
RispondiEliminasquagghiatone
grande!
RispondiEliminarispetto pe lu squagghiatone!