12/12/08



3. Deerhunter Microcastle/Weird Era Continued (Kranky/4AD)
Sono in cinque, vengono da Atlanta e li guida una delle icone della scena rock indipendente statunitense attuale, l'iperproduttivo e talentuoso Bradford Cox. Che dopo aver esordito anche in proprio come Atlas Sound, e mentre continua ad inondare il suo blog di brani inediti e bizzarrie assortite, firma insieme ai suoi prodi l'album della consacrazione. Grossomodo invariati gli ingredienti che attirarono l'attenzione sul precedente Cryptograms e sul mini Fluorescent Grey, pare nuova e ispiratissima la maniera di combinarli. C'è il pop-beat psichedelico, romantico e dal sapore vintage, di Agoraphobia, Saved by Old Times e Little Kids, che in Microcastle e nella conclusiva Twilight at Carbon Lake si impenna in finali densi di chitarra fuzz. Ci sono assalti melodici di scuola Sonic Youth/Dinosaur Jr/Pavement che conquistano (Never Stops, ma soprattutto il potente singolo Nothing Ever Happened), viaggi narcotici pigri e sognanti (Neither of Us, Uncertainly) e tre brevi episodi di cantautorato etereo e quasi ambient proprio in mezzo alla scaletta. Ma tutto è più focalizzato e accattivante. Tutto è dolce, ispirato, evocativo. C'è chi lo chiama “shoegazer”, noi preferiamo “skygazer”: perchè lo sguardo pare rivolto al cielo, più che alle scarpe. (da Il Giornale Della Musica #253)

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