02/03/03

Comincia marzo e cominciano i dischi comprati nel nuovo anno. Due mesi di ritardo suonano male, ma non temete: con i pochi soldi che girano da queste parti ultimamente dovrei riuscire a mettermi in pari in breve tempo. Olè!

tosh

1. Peter Tosh Bush Doctor
(Rolling Stones 1978/Emi 2002, cd usato, € 7.75)
I lettori fedeli già sapranno della mia innata e in qualche maniera irrazionale diffidenza verso il reggae più mainstream. È difficile da spiegare, e la maggior parte dei dread in ascolto potrà credermi pazzo, ma dopo aver ascoltato Yabby You, Lopez Walker o Trinity è difficile passare (o tornare) a Peter Tosh e per certi versi persino allo stesso Bob Marley.
Forse dipende dai suoni, chissà. Dice bene Manzie Swaby nelle note alla recente ristampa Blood & Fire di due suoi dub album dei ’70: “The lyrics of lots of reggae songs are well known, the feeling of the music that complement the lyrics is sometimes taken for granted. It is hard for me to explain, but try this... there are many different songs titled Chant Down Babylon (…) and in every one of those songs you can actually feel the instruments chanting down Babylon, especially the drum and bass”.
Forse dipende anche dalla ricerca di un mercato più vasto di quello jamaicano, fondamentalmente impostato sui singoli, o forse dagli stessi artisti scelti per il grande salto, fatto sta che in buona parte delle produzioni mainstream, ahimè, Babilonia ha poco da temere.
Prendiamo questo terzo album solista di Peter Tosh dopo la sua fuoriuscita dai Wailers: prodotto da Tosh stesso e da Robbie Shakespeare sotto la supervisione di Mick Jagger e Keith Richards impazziti per il più militante e rigoroso dei tre, è evidentemente un tentativo di break presso il grande pubblico, in parte anche riuscito. Per carità, Bush Doctor è un gran pezzo, Stand Firm e I’m The Toughest pure, e le sei bonus tracks aggiunte in questa edizione rimasterizzata dello scorso anno (bello anche il booklet) ci permettono di ascoltare versioni estese e inedite, ma lasciatemi dire che la voce di Tosh non è davvero nulla di speciale e che questo Bush Doctor non è tra i primi dischi che consiglierei a chi volesse avvicinarsi al reggae.

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