127. Jacob Miller “With The Inner Circle Band & Augustus Pablo” 1992. (cd usato, Lagoon, € 10.00).
Eccola qua: l’esempio principe della ristampa reggae come non va fatta (l’hanno fatta dei francesi, sarà un caso?). La copertina è bella, bisogna ammetterlo. Jacob ha un trippone che sembra me, ma la copertina è bella. Già dal retro, però, le cose cambiano. Squallido e senza nessun progetto grafico. Nel 1992 per la Lagoon contava la musica, certo (e il loro catalgo parla chiaro). Conta ancora oggi ed è grande musica. Ma prima sembra venire l’improvvisazione: proprio perché la musica conta così tanto, diamole il giusto risalto e mettiamola in condizione di rendere al massimo. O no?
Le note interne sono scandalose per approssimazione e fretta. E forse pure inesatte: potrei sbagliarmi, ma Jacob Miller e gli Inner Circle su Trojan all’inizio dei ’70 con violini e steel guitars a fare cover Motown proprio non mi risultano. Tanto più se subito dopo mi dici che i brani della presente raccolta sono tratti da quel periodo, ma di violini, steel guitars e cover Motown non c’è nemmeno l’ombra. Ci sono però grandi interpretazioni di classici di Bob Marley, Junior Byles, Dennis Brown e Johnny Clarke, ci sono successi dello stesso Miller e dub del sommo Pablo (sotto l’egida del quale jacob ha detto le sue cose migliori nell’album “Who Say Jah No Dread”).
Per chi non conoscesse il personaggio, sappiate che a metà settanta rivaleggiava con Bob Marley in quanto a popolarità sull’isola, e che la sua voce è un marchio di fabbrica. Come recita il titolo di un altro suo grande album, Killer Miller!
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