17/12/02

123. Wire “154” 1979. (cd nuovo, Emi/Harvest, €11.83).
Attenzione attenzione, eresia in arrivo: a me questo terzo album dei Wire non è mica piaciuto. Dirò di più: stavo per toglierlo dal lettore prima della fine (e effettivamene lo ho fatto, ma perché dovevo uscire). “Pink Flag” mi è piaciuto, “Chairs Missing” pure, ma questo proprio no. Facciamo così, lo riascolto con più calma e ne riparliamo nel 2003, ok?

124. Detroit Cobras “Life, Love And Leaving“ 2001. (cd nuovo, Sympathy For The Record Industry, € 20.00).
Vi sono piaciuti (come logica vorrebbe se non siete dei cadaveri) Come Ons, Now Time Delegation e Bellrays? Bene, i Detroit Cobras completeranno il vostro poker. Suonano solo cover, ma non sono una cover-band. Banalità? Ascoltateli, e vi pentirete di averlo pensato anche solo per un istante. I Detroit Cobras sono grandi.
Suonano standard più o meno popolari di rhytm’n’blues, soul e rock’n’roll rivisti con una carica ed una sincerità commoventi. Rachel Nagy canta divinamente ed umanamente, mentre dietro di lei il resto di Cobra girano a mille tra slow vibranti ed assalti di energia pura. Non serve dire altro, se non ancora grazie Blatter.

125. Panthers “Are You Down??” 2002. (lp nuovo, Troubleman Unlimited, € 11.00).
Potrebbe essere un capolavoro che illumina la via verso il futuro, come potrebbe avere ragione Pitchfork. Ci ho provato, e temo di dover propendere per la seconda ipotesi. Forse un concerto dei Panthers potrebbe essere la rivoluzione fatta party. Il disco no. Nulla da aggiungere. Ah, sì: è in vendita.

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